Il Manifesto

UMANITÀ vs INDIFFERENZA

 

Perché un movimento

Il percorso di E tu da che parte stai? Umanità vs indifferenza è nato a Milano nei primi mesi del 2019, da un gruppo di donne e uomini sensibili al tema della felicità di bambine, bambini, ragazze e ragazzi, e impegnati quotidianamente per la loro crescita a scuola, nei quartieri e nelle città.

Il 5 maggio 2019 all’Umanitaria di Milano un migliaio di persone di tutte le età ha accolto l’invito del gruppo di E tu da che parte stai? a incontrarsi per riflettere, manifestare il proprio pensiero, testimoniare, proporre idee, contenuti e pratiche quotidiane sulla felicità delle nuove generazioni: sono stati insegnanti, educatori, operatori sociali, artisti, amministratori pubblici, genitori, bambine, bambini, ragazze e ragazzi.

L’esito di quella straordinaria giornata è questo manifesto.

L’obiettivo è ora dare vita a un movimento nazionale che metta al centro la felicità delle nuove generazioni e sviluppi umanità vs indifferenza.

Ogni giorno

Ogni giorno guardiamo bambini e ragazzi esercitarsi al mondo, consapevoli di quanto contino su di noi nel loro diventare grandi.

Ogni giorno vediamo indifferenza, rancore, paura, intolleranza e prevaricazione invadere il loro presente e il loro futuro.

Ogni giorno ascoltiamo un linguaggio ostile che genera odio e rancore e divide gli esseri umani in “noi” e “gli altri”, in “buoni” o “cattivi”, un linguaggio che dilaga e diventa sempre più socialmente accettato proprio grazie all’indifferenza.

Sentiamo l’urgenza di ribadire che stiamo dalla parte dell’umanità e che abbiamo gli strumenti per farlo:

  • mettiamo al centro le relazioni, a scuola, a casa, per strada, nei luoghi pubblici;
  • costruiamo un’unione reale tra tutte le forze che già operano per la felicità quotidiana di bambine, bambini, ragazze e ragazzi: in tanti e da tanto ci occupiamo di queste tematiche, e se ci sembra di essere pochi, diversi, e deboli è solo perché restiamo isolati gli uni dagli altri;
  • diffondiamo un linguaggio nonviolento, imparando e perfezionando una nuova grammatica delle relazioni e del dialogo;
  • sviluppiamo le competenze per lavorare sulle emozioni, le relazioni, la gestione dei conflitti, la costruzione di comunità

La scuola è il luogo privilegiato dei percorsi educativi che mettono i nostri giovani cittadini nelle condizioni migliori per crescere, sviluppare la capacità di elaborare pensieri critici, di preoccuparsi (cioè occuparsi) degli altri, di vivere la diversità come ricchezza. Ma altrettanto importanti sono tutti i luoghi dell’educazione informale, dove le giovani generazioni crescono e apprendono: la casa, il quartiere, la città, lo spazio pubblico e le sue espressioni, media compresi.

 

Perché la felicità

 La felicità è un diritto di ogni bambina e di ogni bambino, di ogni ragazza e di ogni ragazzo, perché è la condizione per apprendere, sviluppare autostima e fiducia, diventare capaci di gestire emozioni difficili, come la rabbia e la paura.

La felicità offre opportunità di rimediare agli errori.

La felicità appartiene al registro interno di tutti noi esseri umani: sappiamo riconoscerla in chi ci circonda, sappiamo raccontarla. Non è necessario essere professionisti dell’educazione per farne un obiettivo.

Infine, la felicità delle nuove generazioni ci riguarda tutti, perché le nuove generazioni sono un bene comune, sono il nostro futuro vivente.

 

Chi

Questo manifesto è uno spazio di incontro di donne e uomini che sentono la responsabilità e la felicità di costruire le condizioni affinché ogni bambino, ogni bambina, ogni ragazzo e ogni ragazza si senta parte di un processo di crescita e di realizzazione della persona attraverso la costruzione di una comunità inclusiva.

Per questo il manifesto non ha destinatari ma interlocutori, bambine, bambini, ragazze e ragazzi compresi.

 

Un manifesto che è una mappa in divenire

Questo manifesto è una mappa, composta da 11 aree profondamente connesse l’una con l’altra: sono il frutto delle esperienze quotidiane di ognuno e delle riflessioni nate nella giornata del 5 maggio e costituiscono i tasselli di un percorso che ha come filo conduttore e come meta la felicità delle nuove generazioni.

Ogni area affonda le sue radici nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. È una mappa in divenire, aperta al contributo di tutte le persone, di ogni età.

È il manifesto di un movimento, e un movimento è in cammino…

 

INNANZITUTTO, UMANI

Le relazioni al centro della dimensione educativa

Ci riconosciamo innanzitutto umani, al di là di ogni provenienza, differenza culturale, economica, sessuale, religiosa, generazionale. Ci riconosciamo sempre in relazione con noi stessi e con gli altri. Mettiamo al centro della comunità l’educazione alla relazione nonviolenta basata su rispetto, dialogo, ascolto, reciprocità, mediazione, riconciliazione, condivisione di bisogni e paure e sull’accettazione dell’errore e delle differenze cognitive, emotive e fisiche.

Costruiamo così, attraverso la relazione, un’esperienza che generi nei bambini e nelle bambine la fiducia in sé stessi, nel futuro e nell’umanità.

È una rivoluzione educativa. Questo richiede che come adulti ci mettiamo in gioco, in una prospettiva di formazione permanente, per sviluppare le stesse competenze socio-relazionali che ci auguriamo per i giovani: la consapevolezza di sé, la capacità di gestire l’incontro con l’altro, autovalutare le proprie azioni, monitorare le proprie emozioni, comprendere i pensieri e i sentimenti degli altri, negoziare i conflitti, cooperare, apprezzare il valore delle differenze umane. È proprio questa capacità di affrontare in modo adeguato la complessità umana che può trasformare la relazione in un’esperienza personale e sociale di felicità quotidiana.

# ascolto, empatia, mediazione, complessità, nonviolenza, porte aperte, condivisione, comunità, alleanza.

 

FACCIAMO CHE…

Il gioco libero è un diritto

Bambine e bambini hanno bisogno di giocare in modo libero e spontaneo. È infatti grazie alle idee, ai giochi, al tempo dell’immaginazione, che fin da piccoli ci si sperimenta nelle relazioni e negli spazi, e si acquisiscono le competenze cognitive, sociali ed emotive che caratterizzano la nostra specie. In famiglia e a scuola sono indispensabili tempi e condizioni per realizzare quelle occasioni di gioco autonomo, in cui ognuno maturi un investimento personale nei confronti della vita, del mondo e degli altri, passaggi fondamentali verso la consapevolezza etica dei propri limiti e di quelli altrui. Cresce felice chi impara a scegliere in libertà i propri giochi prendendosi tutto il tempo che ci vuole, e chi sa anche sostare nell’ozio prendendosi cura della propria anima e del proprio intelletto.

# gioco libero, diritto al gioco, gioco nei cortili e all’aria aperta, liberi di giocare, giocare è crescere, oziare è cura di sé, tempo

 

QUEL LIBRO PARLA DI ME

La forza della letteratura per ragazzi

Riconoscersi nelle storie degli altri, guardare il mondo con occhi diversi, perdersi nella lettura di un libro. In silenzio o a voce alta, da soli o insieme, la letteratura mette in moto sempre un forte sentire, una trasformazione di sé e del mondo. Sostenere la lettura in scuole, biblioteche, spazi pubblici e privati è consegnare ai giovani mappe di tesori da scoprire e chiavi di lettura della realtà.

Entrare in una storia mette in relazione il qui e ora con la possibilità di immaginare scenari possibili, nutre le emozioni in territori inattesi e pur ancora protetti.

Condivisione, ascolto, indipendenza, scoperta sono luoghi di un paesaggio libero, capace di accogliere i ragazzi, di favorire quel “cammina cammina” verso la felicità.

# condivisione, libertà, scoperta, ascolto, trasformazione.

UGUALI = DIVERSI

Quando includere è una sfida reciproca

I muri recludono, inaridiscono, tolgono respiro all’immaginazione della felicità. Scavalcarli non è questione di sole parole. È un’esperienza da vivere con bagaglio leggero, che porta all’incontro con l’altro. Un esercizio senza schemi dove “si fa la differenza”, si ricerca, si osserva, ci si confronta, si ha cura di storie, itinerari, bellezze, difficoltà, bisogni; si difendono diritti, si cercano soluzioni che possano valere in positivo per tutti. Ogni luogo è adatto per fare pratiche: la città e i suoi ghetti, i paesi sperduti, la scuola e gli ambienti educativi, la propria casa; e può diventare anche solo un po’ migliore, senza gesti eclatanti ma con pratiche quotidiane.

# presenza, sguardo, ascolto, cura, diritti, ostinazione, inclusione, diversità come ricchezza.

 

PRENDI UN’EMOZIONE

Come sentiamo, cosa proviamo. Alleniamo l’intelligenza emotiva

Educare i più giovani all’affettività, oggi è una opportunità che noi adulti non possiamo mancare se vogliamo investire su un futuro in cui l’essere umano abbia piena consapevolezza di ciò che è: una straordinaria creatura in cui corpo e mente vivono, insieme, in un unico organismo fatto di pensiero, emozioni e azioni.

Educare i più giovani alle emozioni significa compiere insieme un viaggio alla scoperta di quella “intelligenza emotiva” che tanta parte svolge nella loro crescita, nel modo in cui     pensano, apprendono, sbagliano, si relazionano con gli altri e percepiscono sé stessi nell’interezza di una mente e un corpo in armonia.

# affettività, amore, connessione con se stessi, competenze emotive

 

DAI UN BACIO A CHI VUOI TU?

La sessualità lontano dagli stereotipi.

È naturale per le bambine e i bambini porsi delle domande su come sono nati, sul proprio corpo e sul significato dell’essere maschi o femmine. Le reticenze degli adulti generano l’imbarazzo e la difficoltà a parlare della sessualità, e con ciò la rinuncia alla consapevolezza indispensabile per la salute sessuale.

L’informazione per essere completa richiede di superare vecchi tabù. Sostenere il tema dell’informazione sessuale, in modo coerente e rispettoso, permette di affrontare gli stereotipi e il senso della propria identità di genere e arrivare con un maggior equilibrio alla scoperta del proprio orientamento sessuale.

# affettività, identità, informazione, salute sessuale

 

GENERI E GENERAZIONI

Costruire una comunità plurale

Bambini e bambine sanno che essere maschi ed essere femmine non è la stessa cosa. E hanno ragione. La differenza scritta nel corpo lo è anche nelle attese, nelle prescrizioni, nelle incomprensioni. Impossibile crescere felici in contesti contraddittori che fra stereotipi “buoni” o “cattivi” confinano comunque i desideri in percorsi previsti, e sorvolano sul conflitto fra generi persino quando diventa feroce. Non servono frasi fatte, ma domande.

Su questo tanti e tante hanno lavorato nel tempo: i femminismi, la storia di genere, gli studi sul linguaggio. Sono saperi che è necessario incontrare, per ritrovare, in controluce, lo spazio della felicità individuale, che è ricerca e scoperta di sé, e non ammette generalizzazioni né idee già pronte. Una umanità rinnovata, nonviolenta e plurale non può fare a meno di questo lavoro.

# conoscenza, smontare gli stereotipi, scoperta di sé, pensiero critico, riconoscimento, mediazione

 

TUTTI SU PER TERRA!

Buone pratiche per il pianeta

L’ambiente non è fatto solo di alberi e fiori, è un luogo di convivenza sostenibile, cioè disponibile per tutti e per lungo tempo. Pensare alla felicità dei giovani significa pensare a spazi nei quali non debbano essere rinchiusi o recintati per “protezione” loro e rassicurazione degli adulti. Significa equipaggiarli di conoscenze, abilità e strumenti che consentano di esplorare e occuparsi di ciò che li circonda, di ricercare la bellezza e di contribuire a generarla dove non c’è, esercitando il diritto di prendere parola, cambiare, sporcarsi le mani, giocare, farsi male, fare esperienza diretta dell’attesa…

# sostenibilità, bellezza, autonomia, esplorazione, cura

 

MI RACCONTO COSÌ

Musica, teatro e arti visive oltre le parole

L’arte è esperienza e conoscenza. È lo spazio nel quale trasformare la scoperta di sé e degli altri, attraversare le potenzialità dei linguaggi e della materia. In questo luogo accogliente ciascuno può sperimentare e scegliere come donarsi, sviluppare sguardo e pensiero, esprimere senso e dissenso. È quel linguaggio che dialoga con l’umano, con la sua capacità di pensare, immaginare, ascoltare e narrare, al di là delle parole di una sola lingua. È lo spazio aperto della creatività in cui le differenze sono un valore irrinunciabile. È per questo che nei linguaggi artistici ogni bambino e bambina, ragazzo e ragazza si scopre soggetto, portatore di conoscenza, di bellezza, di desiderio.

# scoprirsi soggetto, esprimersi, creatività, bellezza, immaginare

 

DIRITTO A RITORNARE

Percorsi educativi per adolescenti che vogliono esistere

Non ci sono ragazze e ragazzi difficili ma esistenze difficili, che passano anche per comportamenti a rischio, irregolari, devianti. Nelle loro vite ci sono esperienze sproporzionate all’età, in cui fragilità e difficoltà generano offesa e danno a sé e agli altri.

È necessario aiutarli a cercare l’uscita dal labirinto dell’errore e dall’errare senza orizzonte.

Stiamo dalla parte di percorsi educativi che permettano a noi adulti di connetterci con le esperienze dei giovani, di creare una relazione di reciprocità, dobbiamo essere pronti a ricevere oltre che dare, mettendo al centro la sospensione del giudizio, lavorando sulla conoscenza delle storie di ciascuno, dando la possibilità a ragazze e ragazzi di esprimersi, comunicare, avere fiducia, ritornare a esserci.

# mediazione, reciprocità, riconoscimento, relazionarsi con le esperienze, dialogo, fragilità

 

IL FUTURO SI VEDE DAL MATTINO

la cittadinanza non ha età

Tutti i bambini e le bambine sono cittadini e cittadine: i loro bisogni primari e i loro desideri richiedono spazio, visibilità e rispetto. Un’alleanza senza ambiguità fra le generazioni è strada per il futuro dell’umanità. Qui e ora, le nuove generazioni sono attive e sensibili alle sorti del pianeta e, quanto alla convivenza, sono già capaci di pensarsi come comunità di persone diverse per provenienza, origine, tradizione. Il razzismo è un ferro vecchio, estraneo alla vita dei bambini e delle bambine: sono già mille passi avanti, e il loro è un respiro globale. Per noi adulti vale lo spirito della Costituzione che guarda alla eguaglianza dei diritti e alla felicità individuale, che incoraggia la realizzazione di sé – delle proprie vocazioni e attitudini – e considera ostacolo da rimuovere tutto ciò che la umilia.

Qui e ora – nella comunità, nelle classi, nei quartieri, dentro e fuori le città – vogliamo agire con l’esempio e l’onestà, innanzitutto: educare al pensiero critico, al rispetto dell’altro, all’impegno sui temi della giustizia sociale, alla cura del bene comune e del pianeta, al coraggio di affrontare le difficoltà e alla felicità di imparare, significa anche prepararci ogni giorno per essere capaci di farlo.

# rispetto, accoglienza, comunità, pensiero critico

 

FIRMARE È…

Firmare il manifesto Umanità vs indifferenza è un atto politico perché esprime la volontà di presidiare i suoi temi nella vita personale e professionale.

È esprimere con forza che non siamo né ci sentiamo altro dalle nuove generazioni, e che il loro esserci e raccontarsi ci riguarda e ci interessa.

È esprimere il bisogno e la volontà di raccontare la scuola, l’infanzia, l’adolescenza, andando oltre i luoghi comuni e i fatti di cronaca, con mente coraggiosa, capace di guardare da vicino e di vedere. Firmare il manifesto è assumere l’impegno a fare proprio uno sguardo umano sulle giovani persone, capace di connettersi con le loro esperienze.

Prendiamo in mano il futuro, insieme, dalla parte dell’umanità. Ora.

 

Qui per firmare!

 

Nota: A volte vengono usati alcuni termini al maschile per facilitare la lettura, laddove è stato possibile si sono inseriti i termini corretti secondo la declinazione al femminile e al maschile.